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L’ascensore di Prijedor

15,00

Cvijetić non si allontana mai da quel palazzone che fu luogo di risate e feste e amicizie. La sua lingua poetica, a volte cruda e tagliente ma sempre umanissima, raccoglie le storie, le accosta le une alle altre in un montaggio che non fa sconti e non giudica. Federica Manzon

Autore: Darko Cvijetić
Traduzione: Elisa Copetti
Postfazione: Federica Manzon
Collana: Estensioni / 22
Anno: 2021
Formato: 13×20
Pagine: 120
ISBN: 9791280219169

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Disponibile in ebook.

Informazioni aggiuntive

Descrizione

Un condominio di mattoni rossi, inaugurato nel 1975 per ospitare 104 famiglie di tutte le fedi, di ogni provenienza e ceto sociale, un “villaggio verticale” abitato da un mosaico di persone che rispecchiano la Jugoslavia: un sogno di emancipazione alto 13 piani che si eleva al di sopra della cittadina di Prijedor. Una comunità che si sgretola nel 1992, già nei primi giorni della guerra, quando gli aggressori entrano prepotentemente nel palazzo e ne devastano la struttura sociale, e i vicini di casa si trasformano in soldati e nemici.

DARKO CVIJETIĆ Poeta, drammaturgo e scrittore bosniaco, vive ancora nel “Crveni soliter” della cittadina di Prijedor, Bosnia ed Erzegovina, dove lavora in teatro. Le sue sillogi sono tradotte in diverse lingue. Dal 2013 tiene il blog Hypomnemata. Con il nuovo romanzo Što na podu spavaš è tra i dieci finalisti per il premio NIN 2021.   ELISA COPETTI Traduttrice e docente universitaria, ha tradotto narrativa per Nutrimenti, l’Asino d’oro, Mimesis e Voland, letteratura per l’infanzia e drammaturgia contemporanea di autori provenienti da Bosnia, Serbia, Croazia. Per Bottega Errante Edizioni ha tradotto Miljenko Jergović, Ivo Andrić, Meša Selimović, Darko Cvijetić e Damir Karakaš.

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