Descrizione
Il narratore ripercorre, sulle orme del nonno materno Vittorio Ceconi, un “mitico” viaggio fino alle isole dalmate delle Incoronate; il racconto acquista la scansione narrativa dei “diari di bordo”, ma con una forma molto personale e articolata che «porta con sé tutto un mondo». Alcuni appunti di viaggio del nonno riguardanti la sua magnifica barca, l’Union Jack, e i “ricordi” di Silva permettono a Kitzmüller di ricostruire una vicenda familiare e di ricomporre un quadro penetrante dell’ambiente mitteleuropeo degli inizi del ‘900. Reale, ma anche sognato, il viaggio: dal Friuli austriaco (Brazzano, Gorizia e Grado) approda alle favolose terre dell’Istria e della Dalmazia, costellate di porti e porticcioli (Muggia, Capodistria, Isola, Pirano, Portorose, Pola, Lussino) e di località turistiche come Abbazia e Brioni, toccando isole e arcipelaghi sino a intravedere la «tragica bellezza» delle Incoronate. Kitzmüller alterna «narrazione e descrizione, passato e presente, vicende e scenari, motivi dinamici e motivi statici» e si confronta con i luoghi attraversati dal nonno. Ne risulta una singolare ricerca della propria identità, un altro viaggio, punteggiato di “distrazioni” curiose, di pause e di emozioni piene di umanità. Viaggio alle Incoronate si caratterizza poi per la varietà degli stili: ora toccato dall’incanto e da un mite lirismo, ora dal parlare dimesso della quotidianità, ora dal genere epistolare e talvolta da riflessioni molto suggestive, con una capacità immaginativa che tende al visivo. Per l’originalità di scrittura e di osservazione, questo libro si rende particolarmente affascinante a chi ama la vita di mare. Alla fine del viaggio il lettore, però, può riconoscersi “esploratore” della propria anima.
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