Descrizione
È davvero diversa e originale Hollyanna, questa ragazza di ventidue anni che sembra bizzarra, lunatica, capricciosa; in realtà è poliedrica e insondabile; talvolta onirica, repentina. Brillante e acuta, fresca; ha un pensiero disarmante che conquista il lettore. Figura dunque indefinibile, ma vera, Hollyanna, con le sue bizze apparenti, con i suoi scoppi improvvisi di allegria e di collera, con il suo sguardo «furbo», con il suo canto «appena stonato», «con il vestito rosso che indossava quel giorno» fa innamorare Brandon, assieme al quale visita instancabilmente, stregata dall’arte, mostre e gallerie. Tra i due si accende e si snoda una storia d’amore piena di schermaglie, tormentata e bellissima, misteriosa e inconclusa. La ragazza che pesava il tempo è un romanzo segnato appunto dal problema del tempo, questa realtà inafferrabile che porta Hollyanna a inseguire i secondi in una sorta di «conta matta»; lei li vorrebbe fermare i secondi, pesarli; addirittura depositarli in una specie di scrigno, tesaurizzarli come un bene celeste da utilizzare quando la disperazione si fa sentire, quando il cuore è crepato da «buchi di desolazione». Quest’opera narrativa è toccata dalla tenerezza e da una spontaneità vibrante; da una lingua riflessiva e balenante, e insieme profondamente poetica; essa manifesta pure momenti struggenti e perfino amari, ma tutto sfocia nel gioioso avvertimento finale che «la felicità ti corre accanto per tutta la durata della tua vita». Sveva Graziotto, giovanissima scrittrice trevigiana, scandagliando a fondo l’anima dei protagonisti con il candore tipico della sua età e con una capacità introspettiva straordinaria, irrompe inattesa e bravissima, con questo gioiello, nel campo arido della narrativa italiana
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