Descrizione
Queste Fiabe e leggende della Carnia sono spesso raccontate nelle lunghe sere d’inverno, in file, attorno al focolare; esse si sono tramandate e arricchite attraverso i secoli a testimoniare le genti carniche. Si tratta di racconti, ambientati in un paesaggio magico, misterioso, che si popolano delle inquietanti Aganis, signore delle acque e delle fonti nascoste; di Guriuz e Mazzarots, folletti dispettosi della famiglia degli Sbilfs; di Salvans e Pagans, mitici abitatori dei boschi; di maghi, fate e streghe, che presiedono autorevoli ai capricci della natura e del caso. Non mancano draghi spaventosi dalle lingue di fuoco, orchi giganteschi, a volte stupidi e birboni, che fanno tremare le viscere della terra con sussulti bestiali (in friulano il terremoto si chiama Orcolat). Castelli scomparsi da secoli nascondono ancora favolosi tesori e tengono prigioniere belle castellane e bizzarri spiriti inquieti. Talvolta anche il Signore e il fedele San Pietro ci raccontano con aneddoti, intrisi di buon senso e di pungente umorismo popolare, la saggia morale della vita. Ed infine, in questo mitico “villaggio” di nome Carnia, sotto le sue antiche vette, lungo le suggestive valli, che alimentano il sogno e la fantasia, non mancano i fiori delle sue montagne, dai poteri miracolosi, e gli animali parlanti. Bestie che, ahinoi, assieme alla favella hanno pure ereditato tutti i peccati e i difetti degli uomini! Raffaella Cargnelutti
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.