Descrizione
Vanno i cavalli e le cavalle attraverso il dolce e ondulato paesaggio della Moravia, superando campagne, borghi e cittadine per raggiungere il Monte del Bisnonno. C’è il gruppo dei carrettieri che avanza su strade normali, anche se discoste rispetto al grande traffico, e il gruppo dei cavalieri condotti da Josef (preside di un istituto agrario) che battono i campi e le colline al di fuori della rete viaria. Si trovano a sera e sperano (invano) di mantenersi proiettando in locali di fortuna, alla gente del posto, documentari e film sui cavalli. Con i Cavalli in Moravia è un romanzo che si fonda sull’idea sapienziale che privilegia il «tempo della velocità del cavallo». Ludvík Vaculík narra e riflette con acutezza filosofica, rapportando il presente a un passato fascinoso e truce ricavato dalle storie nere che parlano di delitti atroci e di punizioni altrettanto terribili. Secondo l’Autore l’uomo moderno, se non ha naturalezza e semplicità, sperimenta una condizione disumana e artificiosa; esiste nel cuore della persona una «velocità» interiore, «una velocità dell’anima» che non può essere stravolta. Poi la storia travalica, oltre le colline, i villaggi, la terra morava, e mette al centro la donna, una donna misteriosa e simbolica, intrigante, soave e maliziosa: il viaggio si fa alto, rarefatto, e incanta il lettore. È un viaggio concreto, realmente avvenuto, che si sviluppa però in un territorio tra il visibile e il surreale, in una geografia enigmatica, onirica e fantasiosa. Ludvík Vaculík esprime, con indubbio fascino, la “lentezza”, la malinconia e la malìa della sensibilità mitteleuropea del popolo ceco.
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